Piantedosi risponde al presidente Mattarella: "Le regole non sono cambiate"
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Piantedosi risponde al presidente Mattarella: “Le regole non sono cambiate”

Matteo Piantedosi

Piantedosi condivide le preoccupazioni di Mattarella sulle recenti cariche della polizia.

In un periodo di tensione e dibattiti pubblici, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi riafferma la fermezza delle regole sull’ordine pubblico, sottolineando che non ci sono stati cambiamenti nelle politiche di gestione delle manifestazioni.

In una recente intervista rilasciata al Corriere della Sera, Piantedosi ha esposto la sua visione riguardo agli episodi di confronto tra polizia e studenti durante i cortei per la pace a Gaza, avvenuti in città come Pisa e Firenze.

Le regole sulla gestione dell’ordine pubblico non sono cambiate, anche stavolta non ci si sottrarrà ad una valutazione di ciò che è accaduto“, assicura il ministro, evidenziando un impegno alla trasparenza e alla riflessione su ogni singolo evento.

Matteo Piantedosi
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Piantedosi: la collaborazione come chiave per la pace

“Vedere quelle immagini ha contrariato e amareggiato anche me”, ammette Piantedosi, che si trova in linea con le considerazioni espresse dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Il ministro enfatizza l’importanza della collaborazione tra forze dell’ordine e manifestanti per garantire che le proteste si svolgano in maniera pacifica. “L’auspicio è che le manifestazioni siano sempre pacifiche – aggiunge – fondamentale la collaborazione di chi protesta“.

Questa posizione è supportata anche da una statistica significativa fornita dal capo del Viminale: dal 7 ottobre, su più di mille manifestazioni, solo nel 3% dei casi si sono registrati incidenti. Un dato che, secondo Piantedosi, dovrebbe invitare alla cautela nell’interpretare episodi isolati come rappresentativi di una norma.

Verso un dialogo costruttivo

Nonostante la disponibilità espressa a confrontarsi con l’opposizione, Piantedosi auspica che le discussioni future siano improntate a serenità e costruttività, piuttosto che a tentativi di screditare il governo o le forze di polizia.

In questo contesto, l’annuncio di un’inchiesta: “Trasparente e severa” da parte del capo della polizia, Vittorio Pisani, segnala un ulteriore passo verso l’accertamento della verità e la responsabilità.

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ultimo aggiornamento: 25 Febbraio 2024 9:48

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